mercoledì 24 febbraio 2016

l'uomoscimmia

Prendi un grosso vaso con un'imboccatura poco più grande di una mela, poi ci poni dentro una mela e metti il tutto dove una scimmia lo possa notare, sul vaso ci scrivi sopra welfare e anche democrazia, poi sulla mela si scrive ricchezza e si aspetta. Sarà sicuramente la scimmia che sa leggere bene che si avvicinerà, guarderà dentro e vista la mela ricca la afferrerà e proverà a trarne l'essenza, purtroppo troverà l'inghippo della strettoia, ma non vorrà certo mollare la ricchezza (nominale) e insisterà ripetutamente.
Nel mentre, la politica reale si occuperà del suo gruppo sociale che sarà rimasto leggermente allo sbando dato che la scimmia che sa leggere e scrivere, occupata com'è a cercare di "risolvere", non è più in grado di dare i giusti avvertimenti al suo gruppo mettendo in evidenza la portata reale delle proposte che le scimmie tentatrici di un'altro areale pongono in essere nel frattempo.

Addirittura abbiamo avuto alcune queste scimmie che si erano concentrate su un vaso con dentro un melone al posto della mela. Più vedono un "frutto" grande, più ci si concentrano (la scimmia pomicina ne è l'esempio lampante).

Questo è quello che accade se la scimmia che crede di essere intellettiva perde di vista ciò che è reale, cioè quello che in realtà viene compiuto rispetto a quello che viene enunciato.

I gruppi sociali sono nelle mani di queste scimmie e se per sbaglio uno di questi gruppi si verrà a trovare con la sua classe di soggetti intellettivi della portata di quelli sopra descritti il disastro è assicurato.
Ci hanno raccontato che bastava prendere la mela per stare tutti meglio e ora ci ritroviamo con una classe di intellettuali cui l'unica cosa di interesse è lamentarsi dell'imboccatura del vaso...SVEGLIA IDIOTI, QUELL'IMBOCCATURA E' STATA PROGETTATA COSI' APPOSITAMENTE.
Sarebbe ora di passare alla fase successiva che è quella di spingere la società ad una presa di coscienza riguardo al fatto che la nostra base culturale identitaria sta per essere spazzata via definitivamente.

A parte alcuni, e sono veramente pochi, la nostra classe di intellettuali è ancora ferma a lamentarsi del vaso mentre il rischio neppure tanto remoto è quello di consegnare i nostri figli nelle mani di un sistema autistico.

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